Fogliage, un’esperienza autunnale

L’autunno per me è forse la stagione migliore per camminare in montagna: minore probabilità di temporali, temperature gradevoli, maggiore tranquillità, paesaggi dai colori caldi. Per chi solitamente vive in pianura spesso salire a camminare sui monti significa anche uscire dalla nebbia o dal grigiore stagnante, ricaricando le energie come un pannello solare.

Nelle valli di Lanzo (Piemonte), caratterizzate da versanti asciutti ed assolati contrapposti ad altri ombrosi e umidi, è meglio scegliere i percorsi esposti a sud. Nei secoli i montanari sfruttarono questa situazione, tanto che ad oggi la maggior parte delle antiche borgate e pascoli si ritrovano su quei versanti.

A dirla tutta, quando ancora l’estate non è finita, sopra il livello degli alberi sono i mirtilli a diventare di un rosso acceso quasi incredibile.

Bramito

Con le prime frescure di metà settembre e fino a metà ottobre circa, sono i cervi ad aprire la stagione autunnale con il loro rumoroso bramito. Questo è il verso che i maschi emettono per stabilire le gerarchie e conquistare un harem di femmine con cui potersi accoppiare. Un momento delicato perché solo gli individui più forti potranno portare avanti i propri geni. Attraverso escursioni dal tramonto a poco dopo l’alba, in cui è fondamentale non recare disturbo agli animali, è possibile ascoltare i loro vocalizzi e magari poterne osservare qualche esemplare.

Fogliage: dove e quando

Nelle ultime due settimane di ottobre, con tempismi differenti da anno in anno in base a temperature e alla siccità estiva, i boschi di latifoglie offrono uno spettacolo di colori emozionante. Cominciano prima quelli situati più in alto o esposti maggiormente ai venti freddi per poi essere seguiti gradualmente dagli altri. Nelle nostre vallate sono presenti estesi boschi di faggio le cui foglie virano al giallo e all’arancione e che insieme ai loro eleganti fusti grigi (io li paragono a zampe di elefante o a colonne di un tempio) trasmettono una sensazione di magia agli escursionisti che li attraversano.
I sentieri natura dei tre fondovalle sono un facile approccio al foliage per chi non vuole affrontare grandi salite. I sentieri balcone sono invece i più affascinanti: il tepore del sole autunnale e la sua calda luce rimangono più a lungo. Inoltre, come dice il loro nome, permettono di godere di ottimi panorami.

Anche altre essenze arboree però sono altrettanto colorate. Betulle, aceri, ciliegi selvatici e castagni sanno trasmettere emozioni positive: sono perciò numerosi i sentieri che si possono scegliere.

Dai un’occhiata:
Foliage in Val Grande di Lanzo
Foliage ad Ala di Stura
Pian Fuim dagli Asciutti
Sentiero Balcone di Ala di Stura

 

I lariceti

Quando le latifoglie iniziano a scolorire è ora di risalire nuovamente di quota per ammirare i colori accesi dei larici che in alcuni casi sembrano accendersi. Ad inizio novembre, con un po’ di fortuna (ma una volta era quasi una regola), più in alto è già caduta la prima neve e si osservano quindi i versanti delle montagne vestirsi di diverse fasce colorate: bianco, tutte le tonalità di giallo/arancio fino al marrone del fondovalle.
Il pian della Mussa è una meta facile per raggiungere la quota dei larici senza faticare, inoltre la presenza del rifugio Città di Ciriè assicura un sicuro e caldo appoggio. Ma per chi ha voglia di camminare il piano è anche un ottimo punto di partenza per salire a pian Ciamarella, colle Battaglia e all’Alpe della Rossa. Aggiungo il Ghicet di Sea per chi avesse voglia di salire in quota (in questo caso però bisognerebbe informarsi sull’eventuale presenza di ghiaccio o neve, per attrezzarsi di conseguenza).
Anche nei comuni di Groscavallo, Usseglio ed Ala di Stura si possono raggiungere i lariceti con discreta facilità.

Dai un’occhiata:
Salita al Ghicet di Sea

Scaldiamo anche la pancia

In questa stagione a metà pomeriggio il sole scende presto dietro le alte montagne e l’aria diventa subito frizzante. Un motivo in più, dopo aver camminato e fatto il pieno di colori negli occhi, per entrare in un locale e fare il pieno di gusto. La merenda sinoira è sicuramente uno dei consigli per chi vuole vivere un’esperienza piemontese, ma va bene anche una semplice cioccolata calda per i più piccini. Chi invece può fermarsi un po’ di più non farà fatica a trovare il ristorante giusto per il suo palato. Chiedimi qualche consiglio!

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I rifiuti in natura